giovedì 6 ottobre 2011

QUANDO CI METTEVEVANO IL CAPPIO AL COLLO

Quando ci mettevano il cappio al collo
e ci buttavano sulle brandine nude
insieme a cocci immondi di bottiglie
per favorire l'autoannientamento,
allora sulle fronti matide
compariva il sudore degli orti sacri,
degli orti maledetti degli ulivi.
Quando gli infermieri bastardi
ci sollevavano le gonne putride
e ghignavano, ghignavano verde,
era in quel momento preciso
che volevamo la lapidazione.
Quando venivamo inchiodati in un cesso
per essere sottoposti alla Cerletti,
era in quel momento che la Gestapo vinceva
e i nostri maledettissimi corpi
non osavano sferrare pugni a destra e a manca
per la resurrezione degli uomini...

Alda Merini.

da...  http://www.esplorazioniurbane.it/website/home.aspx

martedì 4 ottobre 2011

DISPERSI DAL TEMPO...

"A noi dispersi dal tempo non è rimasto altro che una lieve traccia
lasciataci dalla natura.
A noi navigatori solitari non è concessa la stella dei ricordi.
Solo un lieve palpito all'imbrunire.
Lasciate che il mio cuore non gema
per le piaghe per cui è ricoperto.
Ridete pure della mia solitudine
perchè a noi dispersi dal tempo
non è concesso altro che il torpiloquio"

Poesia di un "malato di mente" internato per 40 anni.

da.... http://www.esplorazioniurbane.it/website/home.aspx

Ospedale psichiatrico infantile (Aguscello - Fe)

http://youtu.be/e3INgFIEDfY

venerdì 28 gennaio 2011

Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l'arte della fotografia.
 
 Helmut Newton

martedì 11 gennaio 2011

Un professore di filosofia era in piedi davanti alla sua classe, prima della lezione, ed aveva davanti a se' alcuni oggetti.
Quando la lezione cominciò, senza proferire parola, il professore prese un grosso vaso per la maionese, vuoto, e lo riempì con delle rocce di 5/6 cm di diametro. Quindi egli chiese agli studenti se il vaso fosse pieno, ed essi annuirono.
Allora il professore prese una scatola di sassolini, e li versò nel vaso di maionese, scuotendolo appena. I sassolini, ovviamente, rotolarono negli spazi vuoti fra le rocce.
Il professore quindi chiese ancora se il vaso ora fosse pieno, ed essi furono d'accordo.
Gli studenti cominciarono a ridere, quando il professore prese una scatola di sabbia e la versò nel vaso.
La sabbia riempì ogni spazio vuoto. "Ora", disse il professore, "voglio che voi riconosciate che questa è la vostra vita. Le rocce sono le cose importanti - la famiglia, il partner, la salute, i figli - anche se ogni altra cosa dovesse mancare, e solo queste rimanere, la vostra vita sarebbe comunque piena. I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, l'auto.
La sabbia rappresenta qualsiasi altra cosa, le piccole cose. Se voi riempite il vaso prima con la sabbia, non ci sarà più spazio per rocce e sassolini.
Lo stesso è per la vostra vita; se voi spendete tutto il vostro tempo ed energie per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose veramente importanti. Stabilite le vostre priorità, il resto è solo sabbia!".
Dopo queste parole... uno studente si alzò e prese il vaso contenente rocce, sassolini e sabbia, che tutti consideravano pieno, e comincio a versagli dentro un bicchiere di birra.
Ovviamente la birra si infilò nei rimanenti spazi vuoti, e riempì veramente il vaso fino all'orlo.
La morale di questa storia è: Non importa quanto piena è la vostra vita, c'è sempre spazio per una BIRRA!!!

Mostra Fotografica da "ailis" Marostica