martedì 31 luglio 2012




British Military Cemetery

Cenni storici: 
E' noto che nel 1915, gli italiani dichiararono guerra all'Austria e combatterono al fianco degli Alleati, .  Nel marzo 1918, il XIV corpo d'armata britannico (la VII,XXIII, e LII Divisione) sostituì le truppe italiane al fronte tra Asiago e Canove. Delle tre divisioni, due furono impegnate attivamente mentre la terza rimase in riserva. Il fronte rimase relativamente tranquillo fino al massiccio attacco austriaco tra il Grappa e Canove nella battaglia di Asiago del 15-16 giugno 1918. Il 15 giugno, gli austriaci riuscirono a penetrare nelle linee Alleate per circa un chilimetro, ma il giorno successivo un contrattacco alleato riportò il fronte sulla linea precedente all'inizio della battaglia. In ottobre, la VII e la XXIII Divisione furono inviate sulla linea del fiume Piave. La LII Divisione, integrata nella Sesta Armata Italiana, ebbe un importante ruolo nella Battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre-4 novembre 1918) nella quale gli Austriaci furono definitivamente sconfitti.
 
Gli inglesi caduti nella zona furono in totale 1024, sepolti nei 5 piccoli cimiteri: di Barenthal, Granezza, Cavalletto, Magnaboschi, Boscon, (sulla planimetria contrassegnati in rosso) tutelati dalla Commonwealth War Graves Commission che li cura e ne garantisce la conservazione.

Pochi sanno che nel cimitero di Granezza è sepolto Edward Harold Brittain appartenente al Reggimento Sherwood Foresters.morto il 15 Giugno 1918, fratello della scrittrice inglese Vera Brittain (1893-1977) che tanto si prodigò sui campi di battaglia in qualità di aiutante volontaria V.A.D. (Voluntary Aid Detachment) della Croce Rossa.

numero morti identificati in ogni cimitero
Barenthal
116
Boscon
154
Cavalletto
100
Granezza
139
Magnaboschi
180
Morti non identificati sepolti nei 5 cimiteri
335




Barenthal





Location Information
One of 5 cemeteries situated on the Asiago plateau in the province of Vicenza, in the Veneto region. This cemetery lies 5 kilometres south of the town of Asiago on a minor, narrow road that loops round from the village of Cesuna to Asiago.

From Asiago take the SP72 in the direction of Bassano, following the signs to the hospital. 0.7 kilometres after the hospital take a right turn, signposted to Barenthal, Granezza and Cavalletto cemeteries. After 300 metres, take the first left turn then a right turn after 100 metres. The cemetery will be found on the left hand side, after a distance of 1.8 kilometres.
 

GPS Co-ordinates: N 45.841193, E 11.523371
Visiting Information
July 2008: NOTE - Over time, detioration of stone occurs and as part of its maintenance programme the Commonwealth War Graves Commission will be replacing the headstones in Barenthal Military Cemetery.

The cemetery is permanently open, though from November to May it is rarely accessible due to deep snow falls.

Wheelchair access possible via main entrance. For further information regarding wheelchair access, please contact our Enquiries Section on telephone number 01628 507200.
Historical Information
The Italians entered the war on the Allied side, declaring war on Austria, in May 1915. Commonwealth forces were at the Italian front between November 1917 and November 1918.

In March 1918, XIV Corps (the 7th, 23rd and 48th Divisions) relieved Italian troops on the front line between Asiago and Canove, the front being held by two divisions with one division in reserve on the plain. The French held the line to the left, with the Italians to the right.

The front was comparatively quiet until the Austrians attacked in force from Grappa to Canove in the Battle of Asiago (15-16 June 1918). The Allied line was penetrated to a depth of about 1,000 metres on 15 June but the lost ground was retaken the next day and the line re-established. Between June and September, frequent successful raids were made on the Austrian trenches.

In October, the 7th and 23rd Divisions were sent to the Treviso area of the River Piave front. The 48th Division, which remained in the mountains as part of the Italian Sixth Army, played an important part in the Battle of Vittorio Veneto (24 October-4 November 1918) in which the Austrians were finally defeated.

Barenthal Military Cemetery is one of five Commonwealth cemeteries on the Asiago Plateau containing burials relating to this period. It contains 125 First World War burials, nine of them unidentified.
















http://sergioinsidepicture.blogspot.it/


lunedì 2 luglio 2012


set of shares/ places

Ci sono tornato tre mesi fa, stava crollando il tetto (un 30% era già crollato) e per fortuna qui da noi nell 'inverno appena finito non ha nevicato ...
comunque ci penserà la pioggia primaverile a dargli il colpo di grazia.

Resteranno queste ultime immagini ... peccato !

di Sergio Sartori

Spazio espositivo "PORTA CASTELLO" 
di Marostica Fotografia 1979

dal 1 Luglio al 31 Agosto 2012


aperto tutti i giorni, dal Lunedì al Venerdì 8,00/19,00 escluso Mercoledì pomeriggio
apertura Sabato e Domenica 10/18 – Lavasecco La Suprema Via 4 Nov. 2 Marostica




http://marosticafotografia1979.forumfree.it/ 



I returned three months ago, the roof was collapsing (30% had already collapsed) and fortunately we here in the 'winter just finished it did not snow ...
However, we think the spring rain to give him the coup de grace.


These images will remain ... shame!












sabato 2 giugno 2012

L'ex fonderia SALIN di Marostica



Fotografie Sergio Sartori  A.F.I. B.F.I.

http://sergioinsidepicture.blogspot.it/


"Il nome di Salin risale ai primi anni del 1800 ed era considerato molto bene per la costruzione di carri, carrette e carrozze.Mio nonno fin da bambino venne utilizzato come apprendista nella bottega di Borgo San Sebastiano in Marostica, dove parte del lavoro veniva eseguito in strada davanti alla bottega. Nel 1902, e cioe' a 15 anni, la famiglia decise di avviarlo al lavoro meccanico per cui venne inviato alle Officine Milani di Battaglia - Padova costruttore di macchine agricole. Mio nonno concordo' come compenso al lavoro il vitto e la sistemazione a dormire sotto il banco del falegname, i truccioli di legno servivano da materasso"



Il lavoro durava dall'alba fino al tramonto e d'estate anche di 18 ore, doveva lavorare anche la domenica poiche' mangiava anche la domenica.
Dopo tre anni stanco di tale trattamento si trasferi' a Conselve dove trovo' un trattamento migliore ed una cuccetta per dormire.
A Conselve costruiva macchine agricole ma soprattutto era addetto alla riparazione di caldaie a vapore e locomobili.
Tale lavoro duro' fino alla fine del 1906 quando, stanco per le continue costrizioni e sofferenze, decise di mettere la sua poca roba in un sacco e prese la via del ritorno a piedi verso casa, che distava circa 70 Km.








Al rientro in famiglia mio nonno si procuro' un trapano, una forgia, un'incudine ed una morsapoi un po' alla volta acquisto' altri attrezzi.
Come primo lavoro si dedico alla riparazione dei molini.
Nel febbraio 1907 assunse l'incarico di smontare un molino a Breganze e dopo una accurata revisione lo installo' in Austria a Strgno, fu veramente un trionfo ed il titolare gli regalo' cinque marenghi d'oro, naturalmente dopo aver pagato quanto pattuito.
Dalla fine del 1907 al 9 settembre 1909 effettuo' il serviziomilitare.
Al rientro acquisto' dalla ditta Carlo Naef di Milano un tornio da 3 metri fra le punte e una pialla da 1000x500x500 che sistemo' nella casa paterna in via San Sebastiano dedicandosi ai lavori di fabbro meccanico ed alla costruzione di attrezzi agricoli.
In seguito allo sviluppo dell'industria dei capelli di paglia, trovo' lavoro alla costruzione di impianti di trasmissione per il funzionamento delle macchine da cucire, impianti di riscaldamento a vapore e montaggio delle caldaie cornovaglia ed alla sorveglianza delle delle stesse poiche' era l'unico patentato alla conduzione.
Aumentando il lavoro nel 1910 ed avendo la necessita' di un ambiente piu' grande acquisto un appezzamento di terreno in via Pizzamano e fece costruire un capannone.
Lo spazio piu' grande gli permise la costruzione delle presse idrauliche per la formatura dei cappelli di paglia e di vari attrezzi per tale industria.
Aumento' il numero di apprendisti ed operai per un totale di circa 10 unita'.
Nel 1913 in base ad un decreto governativo dovette fare l'assicurazione per gli infortuni sul lavoro con l'Assicurazione Lomellina. Nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale il lavoro comincio' a scarseggiarepercio' fino alla sua chiamata alle armi nel maggio del 1915 si dedico' alla costruzione di spolette per proiettili di artiglieria. Dal 15 maggio 1915 al 1° maggio 1919 fece il servizio militare.






L'officina, requisita dai militari trasferi' le attrezzature a Rovato (Brescia) per il timore che cadessero nelle mani del nemico.
Al ritorno il lavoro era cambiato e pur mantenendo il lavoro di meccanico si dedico' alla riparazione di automobili e autocarri.
Con la ripresa della produzione dei cappelli di paglia riprese la manutenzione delle macchine da cucire ed intraprese la fusione delle forme di zinco ed alluminio sempre per la pressatura dei cappelli di paglia.
Nel 1932 si dedico' alla trasformazione di macchine per il marmo ed alla costruzione di qualche macchina nuova, lo stesso fece con le macchine per la lana di legno.
Nel 1943 l'officina fu requisita dal comando tedesco e costretta a lavorare alla riparazione delle macchine dell'esercito fino all'aprile 1945.
il 24 aprile 1945 il figlio, (mio padre) ritornò dalla prigionia. La ripresa del lavoro fu molto difficile perche' con la guerra gli animi erano molto esasperati e tutti avevano diritti ma nessun dovere. Parecchi lavori furono eseguiti ma non pagati. In quel periodo furono fatti molti progetti in cerca di un lavoro piu' tranquillo. In prigionia lavorò in fonderia e pur essendo un lavoro pesante, molto faticoso, caldo d'estate e freddo d'inverno ne tornò affascinato. Nel settembre del 1945 si recò al distretto militare di Vicenza dove venne liquidato di tutti gli emolumenti di prigionia cioe' dall'8 settembre 1943 al maggio del 1945. Con i soldi ricevuti andò al bivio di Porta S. Felice a Vicenza e con mezzi di fortuna mi diresse a Milano. seguente arrivo a Milano, si recò da un vecchio amico del padre ex fornitore di prodotti per fonderia ai tempi che fondeva le forme di alluminio. L'incontro fu meraviglioso e dopo i soliti convenevoli spiegò il desiderio di acquistare un forno fusorio per la fusione della ghisa. Questo lo indirizzo' da un suo amico alla periferia di Milano presso la ditta Invictus. Nelle prime ore del pomeriggio rintracciò la Ditta e spiegò le sue esigenze al titolare. Il titolare della Ditta lo aiuto' molto, le fece vedere le varie possibilita' e dietro i suoi consigli dopo circa due ore stese il contratto di un forno al prezzo di £. 50.000, diede un acconto di £. 20.000 ed il resto alla consegna, cioe' dopo 45 giorni. Il prezzo non poteva superare £. 60.000 in seguito ai continui aumenti dei costi dell'immediato dopo guerra. A fine luglio con un camion della ditta Orso di Nove si recò a Milano ( camion funzionante con gasometro a legna ), caricò il cubilot pagò £. 40.000 poiche' nei due mesi il costo fu notevolmente aumentato. Dopo pochi giorni riuscì a trovare un operaio ex dipendente della ditta Laverda di Breganze pratico di fonderia e veramente capace. Con lo stesso iniziò ad installare il forno vicino ad un capannone in legno fatto nel 1916 dai soldati italiani. Il capannone fu adibito alla posa di eventuali staffe per la fusione. Nel mese di dicembre 1945 fu terminato il montaggio del cubilot. Le prime fusioni in marzo 1946 furono delle vere avventure. Dalle prime fusioni di 200-300 Kg, visti i buoni risultati, la produzione aumento' in modo considerevole. Dalla fusione di incastellature per presse chein vari pezzi che venivano uniti con bulloni, si passo' a fondere delle levigatrici per marmo. Le colonne che pesavano circa 400 Kg venivano fatte in due pezzi ed imbullonate a meta'. Per alcuni anni l'attivita' prosegui' con riparazioni di macchine per il legno, trasformazioni di centraline idrauliche per presse, riparazioni e modifiche di macchine per il marmo e produzione di piccoli presse ed altre attrezzature. Con la ripresa economica degli anni cinquanta inizio' la vera progettazione e la costruzione dei modelli in legno e la successiva fusione dei pezzi. La vera produzione inizio' nel 1953 E FU UN CONTINUO SUCCESSO. Con la vendita in Italia e poi in tutto il mondo nel 1992 raggiungemmo la vendita di circa 10.000 macchine; con la chiusura del reparto fonderia, abbiamo iniziato la costruzione delle strutture in carpenteria di acciaio iniziando la collaborazone con varie strutture produttive della nostra regione, Unendo le singole sinergie al fine di otternere un prodotto di altissima qualità con costi estremamente competitivi. I nostri patners infatti sono stati selezionati nel corso degli anni in base alle oro professionalità. I risultati e l'affidabilità dei nostri prodotti hanno confermato la validità delle nostre scelte. ."  
racconto tratto dal sito  www.stamac.it. 








































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