“1957 - Mémoires d’Angélique - viaggio sulle orme di J.W Goethe”
Photo Anita Orso
“Le rive del fiume sono costellate di
giardini e ville; si vedono piccoli villaggi che sorgono quasi sul corso
d'acqua, che per lunghi tratti è rasentato da una strada molto animata”.
da
Viaggio in Italia
(J.W Goethe)
Le foto esposte, fanno parte di un portfolio
fotografico che rappresenta un viaggio, intrapreso nell’anno 1957, da una
giovane turista francese di nome Angélique, appassionata lettrice dello
scrittore tedesco j.W. Goethe.
La descrizione dei luoghi visitati da Goethe
durante i suoi due anni di permanenza in Italia, desta la curiosità della
giovane Angélique che decide di seguire le orme del suo scrittore preferito e
di recarsi in Italia per visitare le
città descritte con particolari suggestivi nel “Viaggio in Italia” scritto nel
1816.
Angélique percorre le terre lungo il fiume
Brenta fermandosi anche a Valstagna, la cui valle viene descritta da Goethe come un luogo ricco di
fascino.
Shooting fotografico:
location - Valstagna VI
modella - Angelica Bonotto
Anita Orso
Era una fredda mattina del mese di dicembre
dell’anno 1971, quando sono venuta al mondo. Il mio primo vagito è echeggiato,
appena fuori l’ascensore, tra le pareti del corridoio dell’Ospedale di Ginevra
in Svizzera.
Avevo senz'altro fretta di nascere e questo
mio essere impulsivo e irrequieto mi appartiene ancora oggi. Il voler fare
sempre qualcosa di nuovo, il desiderare di esprimere creativamente quanto sento
dentro di me, mi ha condotto verso la scrittura, il teatro e la fotografia.
Sono passioni e interessi che coltivo privatamente, li considero veicoli delle
mie emozioni, sensazioni, sentimenti e percezioni intime.
Mi sono avvicinata alla fotografia, in maniera
inconsapevole, già da piccola. Ricordo che la prima macchina fotografica che ho
preso in mano è stata una Kodak compatta che proprio per le sue piccole
dimensioni mi piaceva tenere in mano. I miei genitori l’avevano acquistata
perché era maneggevole e facile da usare, l’utilizzavamo per immortalare le
feste dei compleanni della famiglia o la gita domenicale fuori città. Giocavo di nascosto con la macchina
fotografica fingendo di scattare le fotografie. Quando invece, all’età di nove
anni, è approdata a casa mia, la fotocamera polaroid, me ne sono subito innamorata.
Finalmente potevo scattare le foto senza aspettare il riavvolgimento della
pellicola e soprattutto non era necessario portare a sviluppare le foto nel
negozio. Così mi chiudevo nella mia stanza e scattavo le foto alle bambole e al
mondo che si presentava fuori la finestra: i condomini con le scritte luminose
sui tetti, le auto che si fermavano al semaforo e le persone che
camminavano. Ciò che più mi affascinava,
dopo aver soddisfatto la curiosità, era la “magia” che avveniva sotto il mio
naso: lentamente affioravano, dal nero assoluto, le immagini colorate che avevo
catturato.
La fotografia e i filmati girati con le
pellicole 8mm, della mia infanzia, mi hanno accompagnato negli anni in maniera
naturale e spontanea. Sin da piccola ho sempre visto,
negli scafali delle librerie, album di fotografia
e nella mia casa ci sono quadri di foto appesi sulle pareti. Fotografare ha
sempre rappresentato un fatto normale un qualcosa che faccio perché mi piace
conservare i ricordi di attimi sfuggenti. All’età di 20 anni ho acquistato una
reflex Minolta che mi ha accompagnato nei miei viaggi e nelle amate escursioni
montane. Con l’avvento del digitale sono passata dalla prima compatta Nikon
alla reflex sempre Nikon. Ammetto di non essere dotata di sofisticate
apparecchiature e di non utilizzare photoshop, probabilmente saranno dei
limiti, ma io preferisco ancora la fotografia “naturale” che comunica e
riflette l’emozione catturata nella frazione di secondo necessaria a premere il
“click”.
Da un paio d’anni mi dedico alla fotografia
con un occhio diverso, pur conservando l’abitudine di fotografare i miei
affetti, sento la necessità di comunicare altro e di “mostrare le mie
fotografie” anche a persone che non conosco.
In punta di piedi mi sono addentrata nel Mondo infinito della
Fotografia, osservando i lavori dei grandi Maestri del fotoreportage e della
moda fashion, interpretata con arte. Tra
i miei fotografi preferiti ci sono Henri Cartier Bresson, Gianni Berengo
Gardin, Richard Avedon, John French e Deborah Tuberville.
Il percorso da intraprendere è in continua
evoluzione, sto “crescendo” e non ci sarà mai un punto di arrivo. E’
paradossale, ma il sapere che dovrò sempre migliorare appaga il mio essere
irrequieto.
Da due anni sono socia dell’Associazione
“Marostica Fotografia 1979”.
Da un anno alcune mie foto sono selezionate e
pubblicate nel sito internet di Vogue Italia.
Da 3 al 20 ottobre 2013 ho esposto alcune foto
del portfolio “1957 - Mémoires d’Angélique - Viaggio sulle orme di J.W Goethe”
nella Mostra fotografica “Libere interpretazioni” dei soci dell’Associazione
Marostica Fotografia 1979, nella sezione “Fuori Palazzo” della Biennale Bassano
Fotografia 2013.
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